L’educazione degli adulti in quanto professione

Responsabile CFP, Direttore

10 testimonianze riguardo 30 anni di professionalizzazione - di Irena Sgier

Dal 1990, un gruppo di esperti ha iniziato, insieme alla Federazione svizzera per la formazione continua FSEA e agli istituti di formazione continua, a definire i profili di competenza per la qualificazione metodologica e didattica dei formatori degli adulti e le relative offerte di formazione. Il conseguente sistema modulare di formazione dei formatori (FFA) ha fortemente segnato la professionalizzazione della formazione continua in Svizzera. Abbiamo chiesto a dieci esperti che hanno segnato il processo di professionalizzazione in Svizzera o che vi hanno contribuito attivamente, di darci la loro opinione su questo sviluppo. Alcuni degli intervistati sono stati direttamente coinvolti nello sviluppo del sistema FFA e alcuni hanno operato in altri contesti, ad esempio nel campo universitario o aziendale.[...]

Abbiamo estratto la testimonianza Giuseppe Rauseo, direttore del nostro centro di formazione professionale.

Professionalizzazione individuale e collettiva

La professionalizzazione comprende un livello collettivo, un livello sociale e un livello individuale. Il livello collettivo comprende, in generale, le condizioni quadro politiche, sociali ed economiche, le strutture del sistema educativo e le possibilità di qualificazione esistenti per le professioni dell’istruzione degli adulti. Ciò include anche l’opportunità di esercitare la professione, quindi campi di attività, situazione occupazionale e prospettive di carriera. A livello individuale, la professionalizzazione può essere intesa come l’acquisizione di professionalità nel senso di un’azione andragogica competente. La professionalizzazione individuale – o lo sviluppo della professionalità individuale – non può avvenire senza professionalizzazione collettiva e presuppone la presenza di strutture e opportunità di qualificazione e di lavoro.[...]

L’inizio di una professionalizzazione mirata e coordinata

La maggior parte degli intervistati ha sperimentato la professionalizzazione dell’apprendimento degli adulti come formatori. L’esperienza di Giuseppe Rauseo evidenzia come la situazione dei formatori sia cambiata con l’impennata verso la professionalizzazione iniziata a metà degli anni ‘90: «Se penso alla mia esperienza personale nell’ambito della formazione continua degli adulti, mi rendo conto che riuscire ad aprire alla fine degli anni Novanta una scuola di lingue semplicemente affiggendo un’insegna sulla porta di un appartamento dopo solo alcuni anni di esperienza come docente di italiano ad alloglotti e un po’ di spirito imprenditoriale, oggi rappresenterebbe quantomeno un azzardo. Proprio in quegli anni si iniziava a parlare in Ticino di formazione per formatori e quindi di percorsi di professionalizzazione della figura del formatore di adulti, ma anche della certificazione di qualità degli enti di formazione. Ho avuto la fortuna di vivere sulla mia pelle l’esperienza positiva di professionalizzazione del formatore di adulti, che mi ha permesso di riorganizzare le conoscenze apprese quasi esclusivamente grazie alla pratica svolta fino a quel momento nell’ambito della formazione continua».

Sviluppo progressivo di una concezione della professione

Mentre lo sviluppo di profili di competenze omogenei e l’introduzione o la trasformazione di offerte di formazione sono stati realizzati in tempi relativamente brevi, lo sviluppo della concezione della professione o dell’identità professionale è stato più lento. Allo stesso tempo, sembra che la domanda di offerte di qualificazione volte a rafforzare la professione nella direzione della professionalità che ha anche una base scientifica sia rimasta finora piuttosto modesta.

Condizioni quadro favorevoli consentono la creazione di ecosistemi regionali

Lo sviluppo sopra delineato è stato avviato da attori a livello nazionale. Allo stesso tempo, ci sono stati anche processi di professionalizzazione regionale e cantonale quando le condizioni sono risultate favorevoli. Lo dimostra l’esempio del Canton Ticino. «Non per caso, nel 1998, in Ticino si gettarono le basi per la nascita di un’organizzazione mantello della formazione continua degli adulti (CFC), che ancora oggi svolge un ruolo imprescindibile nella messa in rete degli enti di formazione continua e nella valorizzazione del ruolo del formatore. Non tutti gli enti e i formatori hanno tuttavia aderito subito a questi nuovi criteri di qualità, ritenendo – a torto - che si andasse verso una eccessiva e inutile burocratizzazione del settore con un inevitabile aumento dei costi amministrativi a carico degli enti e di conseguenza delle quote a carico dei partecipanti. Con il tempo si è prodotta così una certa selezione naturale nel mercato». La situazione occupazionale, in particolare quella dei formatori autonomi e dei formatori di adulti con mandato, sembra essere migliorata solo in modo trascurabile, nonostante la crescente professionalizzazione nell’offerta di qualifiche. «Non sono state create le condizioni necessarie per un’adeguata regolamentazione dei contratti e delle retribuzioni dei formatori indipendenti che spesso si vedono costretti a negoziare tariffe orarie bilaterali e contratti a tempo determinato con diversi istituti di formazione, praticamente senza garanzie di continuità di collaborazione. Inoltre, molti enti pubblici operano a vario titolo nel campo della formazione permanente su basi giuridiche diverse e talvolta divergenti. Questo impedisce ai lavoratori di perseguire un percorso lineare di formazione e di lavoro durante tutta la loro carriera». Nel complesso, gli esperti intervistati dipingono un quadro positivo dello sviluppo della professionalizzazione. Il fatto che trent’anni fa la Svizzera sia riuscita abbastanza rapidamente ad avviare un processo comune di elaborazione e negoziazione di principi standard, profili di competenze e descrizioni dei moduli per le offerte di qualifiche e la loro attuazione, sembra aver gettato le basi per il continuo sviluppo delle professioni della formazione degli adulti. I pareri sono particolarmente favorevoli per quanto riguarda la professionalizzazione strutturale, nel senso dell’introduzione di offerte di qualifiche e di un buon adeguamento di tali offerte alla pratica. Lo sviluppo di una professione di formazione continua è meno avanzato. Anche se ci sono anche approcci iniziali, le condizioni necessarie sembrano essere solo parzialmente soddisfatte. La professionalizzazione individuale nel senso di sviluppare la professionalità nell’azione andragogica appare meno esplicitamente nelle opinioni espresse, ma svolge un ruolo importante nelle valutazioni riguardanti il cambiamento dei requisiti di competenza e delle opportunità di sviluppo professionale. Un aspetto problematico nel campo della professionalizzazione è la situazione occupazionale dei formatori di adulti. Sebbene da decenni esistono molteplici possibilità di qualificazioni specifiche nella formazione continua per adulti, le condizioni di lavoro e le possibilità professionali del personale addetto alla formazione continua non sono altrettanto migliorate nello stesso periodo. Si può pertanto raccomandare che, nello sviluppo della professionalizzazione, si presti maggiore attenzione alla situazione occupazionale come elemento di professionalizzazione strutturale parallelamente alla qualificazione e alla professionalità dei formatori adulti. Ciò potrebbe diventare importante in quanto molti specialisti qualificati stanno riorientando i loro percorsi di carriera e abbandonano il settore dell’istruzione degli adulti per settori con migliori condizioni di lavoro e prospettive più attraenti, il che potrebbe portare a una carenza di personale qualificato.

Estratto da: EP n.2-2022 Revue suisse de formation continue